Avvistamenti, oggetti non identificati e misteriose apparizioni: queste sono solo alcune delle innumerevoli “prove” che dovrebbero dimostrare, oltre ogni ragionevole dubbio, l’esistenza degli Ufo.
Negli ultimi decenni abbiamo assistito a numerosi video, foto e testimonianze di persone che giurano di aver visto “con i propri occhi” qualcosa di inspiegabile vagare nel cielo stellato.
Eppure, nonostante la tecnologia di cui disponiamo, ancora oggi non è stato possibile dimostrare con certezza assoluta l’esistenza di questi esseri extraterrestri (detti Ufo, appunto). Quello che mi lascia sempre più perplessa, però, non è tanto il fatto di ammettere o meno che questi Ufo esistano sul serio.
Personalmente, scienza a parte, sono propensa a credere che là fuori ci sia davvero qualcosa. In fondo, l’Universo è così vasto e ancora così inesplorato che le probabilità che ospiti creature diverse da quelle umane sono molto alte. Opinioni personali a parte, come dicevo prima, ciò che non tollero non è tanto cercare in tutti i modi di scoprire la verità, ma distorcere la realtà (e i fatti) per dare sfogo a un proprio capriccio, alimentando così complotti insensati.
Questo, infatti, è ciò che sta accadendo a Miami, a seguito del presunto avvistamento di Ufo all’interno di un centro commerciale.
Nonostante la mancanza di foto o testimonianze concrete sull’accaduto, sono innumerevoli le persone che, basandosi esclusivamente su frame piuttosto ambigui, portano avanti la loro campagna complottista che dovrebbe in qualche modo confermare la presenza di un Ufo alto almeno 5 metri.
Tuttavia, la polizia sostiene che il filmato sfocato e ravvicinato, registrato da più livelli superiori, non sia affatto soprannaturale. In particolare, secondo il New York Post, l’agente Michael Vega avrebbe affermato quanto segue:
“È l’ombra di una persona che cammina. Se guardi bene la clip, puoi vedere la persona in fondo all’ombra.”
E ha aggiunto:
“Se ci fosse stata una creatura, io e gli altri ufficiali avremmo tirato fuori la pistola o il fucile, mentre ci nascondevamo dietro le nostre auto.”
Ora è giunto il momento di entrare nel vivo della questione!
Se siete arrivati fin qui, complimenti! La vostra curiosità non si è fermata davanti al solito “clickbait”, ma avete scelto di proseguire la lettura spinti dal vostro fiuto da detective.
La maggior parte delle persone, infatti, non prosegue la lettura di un articolo, ma focalizza la propria attenzione soltanto su pochi, pochissimi elementi: il titolo, il sottotitolo, ma in particolare foto e video contenute all’interno dello stesso articolo.
Il mio compito è quello di divulgare il più possibile metodi e strategie che vi permetteranno di sviluppare una vostra personale opinione oggettiva e obiettiva, al di là di ogni ragionevole dubbio, ma soprattutto basata su fatti e prove concrete!
Al giorno d’oggi è molto semplice farsi fregare, proprio perché le immagini possono essere distorte, falsificate, ma soprattutto la nostra percezione del “vero” è cambiata. La scienza, infatti, si basa solo ed esclusivamente su studi che possono dimostrare un certo fenomeno, ma ciò si applica anche nel mondo delle scienze forensi. Quando ci si trova davanti a un caso di cronaca nera, quello che occorre fare nell’immediato è basarsi solo sulle prove forensi. Queste, però, non possono essere lette da chiunque, ma vengono secretate e studiate solo dalle parti coinvolte: accusa, difesa, giudici, consulenti tecnici, polizia ecc.
Ma qual è la fregatura?
In un mondo in cui la parola dell’esperto conta molto meno rispetto a quella di un soggetto che ha un certo seguito sui social (youtuber, influencer e chi più ne ha più ne metta), ecco che si comincia a dare per scontato tutta una serie di fattori:
- I follower prendono il posto delle prove certe, dunque: più persone approvano ciò che dice un soggetto e più questo soggetto aumenta la sua credibilità (qui sorge un primo problema che vedremo tra poco);
- Se il soggetto parla di un caso o di un particolare evento con l’unica intenzione di fare più views, piuttosto che divulgare effettivamente un fatto o un caso di cronaca, ecco che inizierà a distorcere i fatti. Vi starete chiedendo il motivo ed è molto semplice: romanzare un fatto ti permette di incuriosire lo spettatore che resterà molto più affascinato da chi arricchisce il caso con elementi misteriosi, rispetto a colui che decide di narrare gli eventi avvalendosi delle mere prove;
- La maggior parte delle persone che tratta temi delicati non ha una formazione su quel dato argomento, dunque come può essere abbastanza preparato per analizzare in modo preciso e scientifico un dato fatto?
Tornando al discorso dell’ufo, se rileggete i punti troverete online esattamente quello che ho descritto:
- pagine e pagine ricche di immagini sgranate e modificate;
- personaggi ambigui che dichiarano apertamente di avere delle testimonianze certe, senza però mai mostrare una fonte attendibile;
- non addetti ai lavori che iniziano a fantasticare su teorie infondate.
Dovete sapere che, il caso in questione, era partito da una rissa tra adolescenti al Bayside Marketplace, situato nel centro di Miami, ed è poi scaturito in una presunta caccia all’Ufo.
Ma come siamo arrivati fino a questo punto?
L’enorme quantità di polizia sulla scena ha iniziato ad insospettire numerose persone, inoltre il caos all’interno del centro commerciale era incontrollabile e ha innescato un meccanismo a catena fatto di credenze e complotti.
Prima di tutto vi dico una cosa: in America, purtroppo, non è così difficile assistere a episodi di violenze o regolamenti di conti tra gang. Non è un caso, infatti, se sono state davvero moltissime le sparatorie avvenute all’interno di scuole o centri commerciali. Dunque, la presenza di così tanta polizia per “una semplice rissa”, non dovrebbe affatto stupirvi. Le forze dell’ordine, infatti, non sempre sono a conoscenza di ciò che troveranno all’interno della scena del crimine o del luogo in cui si sta commettendo un atto violento, dunque è anche normale che in una situazione di disagio e pericolo vengano richieste diverse pattuglie.
Inoltre, aggiungo qui un dettaglio che è sfuggito a noi italiani: la vera ragione dietro la loro massiccia presenza nel centro commerciale era in risposta alle notizie secondo cui oltre 50 giovani, forse armati di bastoni e armi, stavano combattendo nel centro commerciale.
Punto n.2: il fatto si è svolto all’interno di un centro commerciale e non di una casa privata. Questo, ovviamente, ha causato non pochi problemi: caos, persone prese dal panico e un’area enorme da controllare. Il compito della polizia, infatti, non è solo quello di scovare i criminali, ma soprattutto quello di proteggere i civili. Dunque, per tentare di cinturare la zona, la polizia ha dovuto circondare l’intero centro commerciale sia per proteggere i cittadini, che per impedire la fuga dei giovani criminali.
Punto n.3: Com’è possibile che così tante persone provviste di telefono non siano riuscite a fare nemmeno un video video alla “creatura sconosciuta”? Semplice: l’ufo non c’era. Lo dimostra anche un interessante video fatto dai professionisti di Geopop, in cui viene spiegato l’effetto ottico provocato dalle luci delle sirene della polizia e dal via vai delle persone in fuga.
Punto n.4: Cosa c’entra questo caso con la cronaca nera?
Poco fa vi ho detto che, purtroppo, la nostra percezione della realtà, dunque della verità, è mutato. Se prima ci basavamo solo ed esclusivamente sui faldoni e sulla ricerca sul campo, oggigiorno ci basta una semplice immagine o un video girato da un soggetto x, magari con molto seguito sui social, a mettere in discussione anni e anni di studio.
Ora, sia chiaro, il problema qui non sono gli influencer, youtuber ecc. Cercate di seguire il discorso!
Il vero e proprio problema è posto in essere da coloro che sanno di avere una certa influenza e che sfruttano questa popolarità per portare avanti le loro idee, senza alcun tipo di scrupolo sulle conseguenze delle loro affermazioni.
Ho visto veramente tantissimi video su casi di cronaca in cui si affermava con certezza assoluta (di cui manco il Grand Jury) la colpevolezza o l’innocenza di un dato soggetto.
Questo fattore è molto grave, non solo perché chi giudica non ha alcuna formazione legale o criminologica per poter anche solo provare a formulare una tesi sensata, ma soprattutto perché le parole di questo soggetto vengono prese per vere, assolute e indiscutibili.
La non conoscenza, dettata dalla mancanza di studi, comporta un’analisi illogica e distorta dei fatti. Se non si ha una formazione sul campo ogni elemento di un dato caso viene messo in discussione e lo abbiamo visto in innumerevoli casi in cui nemmeno il terzo grado di giudizio (Cassazione) è bastato per mettere a tacere l’ignorante, ossia di colui che ignora il compito della giustizia italiana o straniera.
Nel caso dell’Ufo, sono più che certa che un giorno riusciremo a ottenere delle prove certe che dimostrino effettivamente l’esistenza di qualcosa che ancora oggi ci sembra inspiegabile, ma proviamo almeno a non confondere la realtà cinematografica e personale con quella vera, reale e tangibile.
Questo vale sia per il mondo dedicato alla ricerca degli extraterrestri, che per tutti i casi di cronaca nera che analizzeremo da qui in avanti!
Silvia Morreale