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A qualcuno di voi sarà sicuramente capitato di assistere ad un fatto sconcertante: una rapina, una rissa, un litigio tra coniugi o addirittura un omicidio. Nel preciso istante in cui viene commesso un fatto illecito ecco che spuntano fuori i famosi “testimoni oculari”, ossia soggetti che hanno assistito alla scena e che possono essere utili alle indagini. Eppure, nonostante molti di questi abbiano visto con i propri occhi l’aggressore (o gli aggressori), raramente capita di ricostruire in maniera dettagliata e precisa l’accaduto ed i soggetti che ne hanno preso parte. Questo perché il nostro cervello non è programmato per rilevare ogni singolo dettaglio all’interno di una cornice ben delineata, bensì eliminerà automaticamente tutto quello che non ritiene rilevante.

Nel caso in specie, il testimone oculare non sa che di lì a poco accadrà qualcosa di sconvolgente, dunque continuerà a svolgere le attività che si era programmato di fare. Vediamo un breve esempio:

Il signor Zeta si sta recando nel suo studio. Dopo aver parcheggiato la macchina nella solita piazza si incammina verso la via principale del paese. Attende sul ciglio della strada, proprio a qualche centimetro dalle strisce pedonali, mentre contemporaneamente cerca di rispondere a qualche messaggio proveniente dal suo smartphone. Ad un tratto un boato lo raggiunge, così, mentre alza lo sguardo, nota delle figure correre da una parte all’altra della strada. Colto da un tremendo spavento, il signor Zeta tenta di capire cosa sta accadendo ed ecco qui che avrà inizio il ricordo sconnesso.

Ogni volta che il signor Zeta tenterà di rievocare le immagini di quei ricordi, la confusione avrà la meglio sulla ragione. La sua attenzione, infatti, non è mai stata rivolta verso quello che accadeva intorno a lui, ma la mente era concentrata su quei piccoli movimenti che il corpo sembra fare in maniera automatica. Il cervello del signor Zeta, esattamente come il nostro, non è programmato per ricevere troppe informazioni, piuttosto si concentra su quello che è rilevante conoscere in un dato momento. (Nel caso in specie: camminare, attraversare le strisce e rispondere ai messaggi dal telefono). Ovviamente, a seguito del boato, la sua attenzione si è spostata altrove, eppure saranno veramente pochi gli elementi che il signor Zeta riuscirà a ricordare.

Magari da una prima ricostruzione riferirà agli inquirenti di aver sentito il boato, di aver visto diverse persone correre da una parte all’altra e poi inizierà a sforzare la mente al fine di ricordare qualsiasi altra cosa. Potrebbe dire di aver visto un furgone sospetto, un individuo vestito in un determinato modo aggirarsi nell’aera circoscritta alla scena del crimine. I particolari si faranno sempre più dettagliati ed i ricordi sembreranno sempre più vividi, ciononostante possiamo affermare con assoluta certezza che sia tutto frutto di ricordi veri e propri?

Ci sono casi in cui i testimoni oculari riescono, in qualche modo, a dare le giuste informazioni alla polizia. Eppure, la percentuale è relativamente bassa!

Ma perché i ricordi che ci sembrano così vividi nella mente, non sono altro che frutto della nostra immaginazione?

Cercherò di rispondere a questa domanda in maniera semplice, anche se i motivi sono molteplici. Prima di tutto occorre dire che, come ho specificato prima, il testimone oculare non prevede il futuro! Se fosse in grado di conoscere in anticipo le azioni delle altre persone sicuramente la sua versione dei fatti sarebbe più veritiera e lineare possibile, ma visto che tutto ciò che deve ancora accadere non è prevedibile (almeno nella maggior parte dei casi) il soggetto si troverà a focalizzare la propria attenzione verso un’unica direzione: la propria. Nel caso del Signor Zeta risulta abbastanza semplice intuire il motivo della sua “distrazione”. Ma gli esempi posso essere anche differenti: mi trovo al bar e sto chiacchierando con un amico, sono sovrappensiero, sto cercando parcheggio in centro, mi trovo davanti al mio negozio preferito e sono intento a guardare la vetrina, sto sgridando mio figlio perché fa i capricci etc.

Insomma, ognuno di noi, poco prima di un determinato fatto eclatante, è intento a fare una cosa specifica.

Dunque, come possiamo pretendere che il nostro amato cervello possa magicamente captare e registrare ogni singolo movimento e azione?

La cosa è impossibile o comunque improbabile, poiché sono stati davvero tantissimi gli esperimenti fatti che dimostrano, senza ombra di dubbio, la nostra totale incapacità di assimilare elementi che non siano rilevanti per noi in un dato momento. Ovviamente, se il testimone in questione è un addetto alla sicurezza, un membro dell’esercito, un poliziotto che si trova a due passi dalla zona in cui è capitato il fatto (omicidio, rapina, attentato terroristico), sarà sicuramente molto più facile individuare delle persone sospette.

Una persona comune, invece, non ha questa esigenza di essere sempre vigile ed impiegherà il proprio tempo e sforzo cognitivo per fare tutt’altro.

Un elemento molto importante è anche quello del cosiddetto “trauma”. Ebbene, un evento traumatico come questo può innescare nel nostro cervello quella che viene definita dai nostri studiosi come “amnesia dissociativa”, ossia perdita della memoria generato da un forte trauma o stress.

Assistere ad un accoltellamento, una rapina o un brutale omicidio non è un evento a cui si può essere preparati psicologicamente. Per questo motivo non sarà facile per noi ricordare con esattezza quello che ci è appena accaduto. Ci sembrerà di avere dei vuoti di memoria oppure di avere un sovraccarico di immagini, suoni e odori che offuscano il nostro ricordo.

Quando un testimone oculare afferma con assoluta certezza:

 “Ne sono sicuro…L’ho visto con i miei occhi!”

Purtroppo, nel 60% dei casi non è del tutto vero. Vedere qualcosa non significa osservare qualcosa! Come disse il caro e vecchio detective Sherlock Holmes , rivolgendosi al Dottor Watson:

“Caro Watson…lei vede, ma non osserva!”

Non esiste al mondo un individuo capace di vedere con gli occhi del detective Holmes, questo perché se fossimo tutti dotati di questa straordinaria capacità probabilmente avremmo il cervello in tilt!

Presto parleremo anche di ricordi e di come essi siano effettivamente distorti. In particolare, vi mostrerò come psicologi, neuroscienziati e studiosi siano riusciti ad affrontare questo tema così complesso. Affronteremo un caso particolare che ha suscitato parecchio scalpore: abusi sessuali, genitori, preti sotto accusa e psichiatri che hanno rovinato per sempre la vita di vittime innocenti.

Tenete a mente questo breve articolo, poiché presto parleremo di tecniche di interrogatorio!

Con affetto.

La vostra

Silvia Morreale

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